Caro Ministro la scuola sta morendo di didattichese

Fermiamoli!

In questi giorni è in discussione in Parlamento il "decreto 36" del governo sulla scuola, che dovrebbe essere convertito in legge...

Caro Fatto Quotidiano: Il testo integrale della lettera.

«Qual è la filosofia del “Pnrr” del governo per quanto riguarda la scuola?

Il punto fondamentale è la sostituzione di cultura ed educazione con un’organizzazione burocratica che cresce su se stessa e serve solo a se stessa, che porta profitti – ad esempio dando lavoro agli enti formatori, non ultimo il creando carrozzone burocratico della "Scuola di alta formazione" – indipendentemente dalla realizzazione o meno di quelli che dovrebbero essere gli scopi fondamentali di un’istruzione pubblica: far crescere cittadini alfabetizzati, colti e consapevoli.

Basta vedere quali sono gli ambiti in cui, secondo la bozza del recente decreto legge del governo sul reclutamento e la formazione dei futuri insegnanti, dovrebbe svolgersi la “formazione continua” dei docenti. C’è un solo ambito, bontà del Ministero, dedicato alla conoscenza degli argomenti delle discipline che gli insegnanti dovrebbero insegnare; gli altri, all’interno dei quali verranno scelti i corsi necessari alla progressione stipendiale degli insegnanti e forse, in un prossimo futuro, alla stessa possibilità di continuare a fare questo lavoro, sono:

– “strumenti e tecniche di progettazione-partecipazione a bandi nazionali ed europei”;

– “governance della scuola: teoria e pratica”;

– “leadership educativa”;

– “staff e figure di sistema: formazione tecnico metodologica, socio-relazionale, strategica”;

– “continuità e strategie di orientamento formativo e lavorativo”;

– “potenziamento delle competenze in ordine alla valutazione degli alunni”;

– “profili applicativi del sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche”;

– “tecniche della didattica digitale”.

Ogni commento sarebbe superfluo: si tratta di un singolare apparato para-aziendalistico, appunto, che con l’insegnamento non ha niente a che fare; e non ha niente a che fare con una seria preparazione riguardante la psicologia dell’età evolutiva e i bisogni profondi di bambini e adolescenti, a meno che non si intenda per tale un rozzo comportamentismo da stage motivazionale (“leadership educativa”).

Ma il vero dramma, più ancora di quello della “formazione continua”, sarà quello del reclutamento: i futuri insegnanti, già all’università, prima ancora (e probabilmente invece) di approfondire le conoscenze fondamentali delle proprie discipline, prima di appassionarsi liberamente ad esse, dovranno preoccuparsi di “formarsi” tramite il sistema dei “cfu” sulla buro-pedagogia astratta che conosciamo bene, quella delle “metodologie” standardizzate di insegnamento che vengono imposte a priori, con una paradossale inversione mezzi-fini.

Il rischio è che i futuri insegnanti non avranno più nulla da insegnare ai propri studenti, se non quattro formule vuote e burocratiche del totalitarismo didattichese, quello delle “unità di apprendimento”, “della flipped classroom”, del “cooperative learning”, della “certificazione delle competenze”, sonore banalità – che gli insegnanti hanno sempre messo in pratica – presentate con un pomposo apparato pseudo-teorico che serve a farle credere importanti, inevitabili e nuovissime e a distogliere l’attenzione da ciò che davvero conta nella scuola, cioè la crescita umana e culturale degli studenti.

Nell’introdurre questa “riforma” - tra l’altro attraverso la modalità del decreto legge, che dovrebbe essere adottata solo per questioni di particolare urgenza, non certo per ciò che riguarda il futuro delle nuove generazioni e della nostra società - il ministero dell’Istruzione evita un reale confronto con chi nella scuola lavora, così come evita il dibattito nelle commissioni parlamentari e con i sindacati: chi lavora nella scuola gli spiegherebbe che a pagare il prezzo di questo ennesimo pasticcio saranno gli studenti, che non verranno più istruiti. Vediamo già gli effetti di vent’anni di “riforme” dissennate, con la diffusione tra i giovanissimi di un drammatico analfabetismo. Grazie mille,

Gruppo La nostra scuola

Associazione Agorà 33

Data ultima modifica: 1 luglio 2022