CHE SIA SCUOLA SENZA SCORCIATOIE

Fuori e dentro la classe

Il nostro Coordinamento nazionale lo abbiamo chiamato “Fuori e dentro la classe” perché ci sembra fondamentale oggi definire con precisione i confini della scuola.

Non certo per una volontà di chiusura - già troppi muri si stanno rialzando nel mondo – ma perché qualunque collaborazione prevede una definizione chiara delle competenze e dei ruoli. La scuola oggi ha confini incerti ma chiusi, abbiamo bisogno che siano chiari e definiti ma aperti, permeabili a tutto quello che la circonda perchè diventi base del fare scuola.

Ma che sia scuola, senza scorciatoie, e nella quale gli insegnanti siano chiamati ad assolvere il loro compito, che è di educare attraverso l’istruzione, dalla prima all’ultima campanella.

Significa essere capaci di entrare in una relazione positiva con ogni allievo, ma non basta: bisogna essere testimoni di un amore per la conoscenza contagioso con la capacità di farla acquisire in profondità agli allievi.

La relazione della scuola deve essere triadica perché connette il docente, l’allievo e il sapere. Solo così si risponde alla domanda che ci pongono gli allievi che la Montessori ci ha svelato: “aiutami a fare da solo”. Una domanda di aiuto è sempre una richiesta di legame rivolta agli insegnanti, ma di un legame che liberi da quelli necessari nel loro presente: domani devo saper andare avanti sulle mie gambe. E per “fare” da soli occorre la conoscenza. Tutto questo a nostro parere rende necessario impegnarsi nell’innovazione didattica, nell’apprendimento cooperativo privilegiando un approccio laboratoriale che dia protagonismo a chi apprende.

Non farlo pensando di recuperare gli alunni con un docente che si veste di altri panni per essere il consigliere (non scelto) che li aiuta per definire il loro “progetto di vita” è una ipocrisia. Non si recupera fuori dalla classe quello che in classe non si sa costruire.

Giuseppe Bagni da Note CIDI ottobre/novembre 2023

Data ultima modifica: 13 novembre 2023